Nonostante gli sforzi ingenti del regime sionista per rimuovere la giurista italiana Francesca Albanese, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha esteso sabato il suo mandato di Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione della Palestina occupata fino al 2028. Secondo Pars Today, che cita il quotidiano sionista Yedioth Ahronoth, nonostante l'opposizione del regime israeliano, dell'Argentina e dell'Ungheria, 47 stati membri del Consiglio per i diritti umani hanno sostenuto la nomina di Albanese per estendere il suo mandato in questa posizione per altri tre anni.
Chi è Albanese?
Francesca Albanese, nata nel 1977 in Italia, è professoressa di diritto internazionale alla Georgetown University negli Stati Uniti. In precedenza ha lavorato con l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA). Albanese è stata inizialmente nominata la Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Occupati nell'aprile 2022. Ma dopo aver denunciato i crimini del regime sionista nei Territori Occupati, è stata oggetto di severi e continui attacchi da parte dei sostenitori di Israele.
Durante la guerra di Gaza, Albanese ha descritto le azioni del regime sionista come "un genocidio su vasta scala". Lei ha più volte sottolineato che vi sono chiare indicazioni che Israele abbia violato almeno tre dei cinque atti elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio. Anche le autorità sioniste hanno ripetutamente presentato denunce contro Albanese e hanno addirittura accusato suo marito di collaborare con l'Autorità Nazionale Palestinese per aver rivelato i fatti sull'aggressione del regime contro Gaza e sull'uccisione di civili.
L'immagine di Francesca Albanese
Elogiata per raccontare le verità
Le organizzazioni per i diritti umani e i gruppi filo-palestinesi hanno ripetutamente elogiato e ringraziato Francesca Albanese per i suoi sforzi nel registrare e documentare i crimini israeliani a Gaza, l'apartheid e la violenza sistematica in Palestina. A marzo, il Centro non governativo per la pace e l'ambiente dell'Iran ha riconosciuto Albanese meritevole del premio "Dott. Taghi Ebtekar". In una lettera ufficiale, il centro, pur apprezzando gli sforzi della relatrice delle Nazioni Unite per i diritti umani negli affari palestinesi, l'ha conferita il "Premio Dott. Taqi Ebtekar per il 2025".
Ciò avviene mentre alcuni legislatori dell'UE e degli Stati Uniti, nonché gruppi filo-israeliani, accusano Albanese di antisemitismo. In una dichiarazione contro Albanese, Danny Danon, ambasciatore del regime sionista presso le Nazioni Unite, l'ha definita antisemita accusando Albanese di aver rilasciato "ripetutamente dichiarazioni e osservazioni parziali non solo contro Israele, ma anche contro l'intero popolo ebraico".
Critiche agli USA e a Israele
Albanese è costantemente attiva sui social media e pubblica diverse dichiarazioni contro Israele. Nel 2014, ha twittato che gli USA sono schiavi della lobby ebraica. Nello stesso anno, in un altro messaggio, ha accusato la BBC di collaborare con la lobby sionista. Albanese ha ripetutamente sostenuto Hamas e la popolazione della regione fin dall'inizio della guerra di Gaza e ha ritenuto che l'operazione Tempesta Al-Aqsa è stata il risultato dell'oppressione del regime sionista nei confronti della popolazione di Gaza.
Questa giurista italiana ha rilasciato diverse dichiarazioni in cui ha accusato il primo ministro del regime sionista Benjamin Netanyahu dei crimini commessi da questo regime a Gaza, paragonandolo ad Adolf Hitler e paragonando l'attuale politica israeliana a quella dei nazisti. Ha anche descritto Gaza come il più grande e vergognoso campo di concentramento del XXI secolo.
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